TIPI DI PELLE DIVERSI: UN CONCETTO SUPERATO?

TIPI DI PELLE DIVERSI: UN CONCETTO SUPERATO?

Ci ho pensato a lungo prima di scrivere questa ennesima pagina di “scontro"con il mondo classico della cosmesi.

Però non ce la faccio più a tenerlo dentro, e come sai mi piace condividere con te i miei pensieri, i miei studi, e chiedoerti cosa ne pensi.

 

Pelle grassa, secca, pelle a T-zone, pelle mista

E quindi parliamone, se ti va. Pelle grassa, secca, pelle a T-zone, pelle mista. E poi tutte le sotto categorie di pelli sensibili, pelli giovani/menopausa, pelli con macchie eccetera eccetera eccetera. E la necessità di un prodotto specifico per ognuna di queste pelli. Ma è davvero così?

Tutto nasce da un incontro bellissimo che ho fatto qualche giorno fa a Spello, alla Fondazione Barbanera. E una domanda, che mi ha risuonato nel cervello per tutto questo tempo. Una domanda a cui ho - forse per la prima volta - dato una risposta che davvero sentivo dentro.

La domanda era: “Anna, ma tu ci credi ai tipi di pelle? Intendo… è davvero obbligatorio che io rientri in una di queste categorie? “ E la mia risposta, da cuore: “NO! Ogni pelle è diversa, ogni pelle è unica. Come lo siamo noi”

E detto così sembra un pò filosofico, un pò sognante: una delle mie tipiche risposte, insomma.

Ma in realtà mi sono poi andata a documentare nel mondo scientifico, come sai che mi piace sempre fare. E ho sfruculiato nella storia della cosmesi, per coprire le origini di questa classificazione e le sue ragioni d’essere.

A quanto pare il concetto di “tipi di pelle”nasce agli inizi del 1900. Due donne eccezionali, due pioniere della cosmesi, "inventano" prodotti specifici per specifiche pelli, individuiate e classificate: sono Helena Rubuinstein e Madame J Walker, che per la prima volta crea una linea cosmetica per le afro americane. Entrambe diventano multi milionarie.

E da loro, dal loro successo, parte una categorizzazione delle pelli che nel tempo si affina sempre di più. Così oggi non compri un prodotto se non sei sicuro che abbia la dicitura “per pelli grasse/sensibili/secche …”e così via. Un po anche perche nel maremmagnum dei prodotti cosmetici questo ti dà un `po più di sicurezza, ti sembra di aver fatto la scelta giusta, di essere stato un po aiutato a trovare il prodotto che davvero fa per te.

Così con valanghe di campagne pubblicitarie e marketing questo linguaggio sui “tipi di pelle” si è radicato profondamente, creando un mercato cosmetico in cui i marchi si sforzano di soddisfare le esigenze percepite.

Ma la scienza conferma questo trend di mercato?
No.

 

Metodi per valutare la pelle

Sono stati sviluppati diversi metodi per valutare la pelle. Nel 2004, a Miami, la luminare di dermatologia Leslie Baumann ha sviluppato il Bauman Skin Typing System ( https://baumannskintypes.com/ ) su quattro diversi spottri indipendenti: da secca a grassa, da sensibile a resistente, da pigmentato a non, da rugosa a compatta. Uno spettro diviso poi in vari sottotipi, consentendo una classificazione più sfumata.
Una classificazione dalla forte impronta scientifica e rigore. Ma non accettata ne’poi adottata dalla comunità scientifica. E comunque troppo complessa per il marketing, difficile da comunicare ai consumatori.

E ormai questo lo sappiamo: se la comunità scientifica non è unanime, non si può adottare un parametro o uno studio come universalmente valido.

 

Esistano tipi di pelle diversi. Ne esistono quante sono le persone.

Come la penso io?
Penso che certamente esistano tipi di pelle diversi. Ma non 1, non 10, non 100. Ne esistono quante sono le persone. E non solo, per la stessa persona, nel corso della vita ma anche di mese in mese, a volte settimane, la pelle cambia.
La mia ad esempio era molto secca, tendeva a macchiarsi, aveva reazioni di acne ai cambiamenti: ora non è più cosi. La mia produzione di sebo è buona, la pelle è luminosa, non ho più macchie. Certamente con gli anni ho più rughe ma - incredibile ma vero - alcune sono attenuate, come le glabellari.
E quindi? Sento che ti ho confusa e un po’disorpietato, vero? Come fare allora?
Quello che cerco di fare da sempre, nella mia cosmesi, è lavorare sulla SALUTE della pelle. Di gli pelle. Quando mi chiedi: “Per che tipo di pelle va bene? Per me che ho la pelle xxxxx…., va bene?” sai come ti rispondo, sempre: “Quale senti essere la tu esigenza, in questo momento? Di cosa ha bisogno la TUA pelle?"
E in base alla tua risposta, cerco di aiutarti a scegliere al meglio. Ovviamente ci sono prodotti più adatti a certe esigenze, se mi chiedi di acne sai che ti consiglio il Re di Fiori, Clara detergente delicato. Se mi chiedi delle macchie, ti proponeo Felicità ma anche Superlativo. Eppure questi stessi prodotti sono super validi anche per le pelli secche, per quelle delicate. Perché i loro ingredienti sono talmente tanti che lavorano su diverse esigenze.
Ma soprattutto li ho svilìppati con in mente due concetti chiave, secondo me: la barriera cutanea e il microbioma della pelle, quindi il miglioramento delle tue barriere naturali, della TUA pelle.

In testa, da sempre, ho l’idea che non voglio cambiarti. Non voglio renderti una categoria. Mi piace che tua sia quello che sei, al meglio. Per questo nasce AnnaB. Con questo sogno.


Don’t change, Just Bloom. Non cambiare, fiorisci. Fai emergere tutta la Bellezza che è dentro di te.
E che nessuna categoria di pelle può rappresentare.

Dimmi, che ne pensi? Ti mancherà adesso la tua T-Zone?

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